Teatro

Emanuele Barresi: un interprete della Livorno "spettacolare".

Emanuele Barresi
Emanuele Barresi

"Le opere di Goldoni piacciono e sono sempre piaciute perchè sono delle vere e proprie macchine comiche"

La città di Livorno nel campo dello spettacolo presenta in questo periodo un dinamismo culturale di ottimo livello, basti pensare ai personali successi di personaggi come il regista Paolo Virzì, il comico Paolo Ruffini, gli attori  Paolo Migone  e Marco Messeri oppure alla frenetica attività della Fondazione Teatro Goldoni  guidata da Marco Bertini il " deus ex machina " di tanta proposta culturale. Ma non solo :  a Livorno ci sono molte scuole di danza, di recitazione, veri scrigni di giovani talenti pronti a sbocciare sulle scene italiane, oltre ad una  pregiata università della musica  l'Istituto Musicale P. Mascagni che quest'anno ha celebrato  60 anni di meritoria attività.

Un altro livornese, l'attore e regista Emanuele Barresi in questi giorni è tornato nella propria  città per curare la regia della Cavalleria Rusticana, la splendida opera del livornesissimo Pietro Mascagni,  andata in scena al Teatro Goldoni il 7 dicembre scorso  nell'ambito delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita del Maestro,oltre alla regia della commedia " La vedova scaltra "di Carlo Goldoni nella quale ha partecipato anche in veste di attore. Emanuele Barresi è un artista "a tutto tondo", recita  in teatro, cura la regia di opere liriche e di film oltre ad essere autore di testi. Ha partecipato come attore a tanti  film ( "Un'anima divisa in due" di Silvio Soldini, "L'estate di Davide" e " L'amore ritrovato" di Carlo Mazzacurati, "La  bella vita", "Ovosodo", "Baci e abbracci", "N"  e " La prima cosa bella"di Paolo Virzì, "La vita è un gioco" di Fabio Campus, "Io che amo solo te" di Gianfranco Pannone, ed altri)ed  ha preso parte a varie produzioni televisive ("Distretto di Polizia ","La squadra", "Carabinieri", "Il commissario Manara", ecc.). Nel 2008 è autore e regista del film " Non c'è più niente da fare " ma nel 2011 è tornato al teatro  con "La donna di Garbo" di Carlo Goldoni curandone l'adattamento, la regia ed interpretando il ruolo di"Lelio".
 

Quale è il rapporto di Barresi con Livorno fucina di così tanti talenti?
Sono partito tanti anni fa dal Centro artistico "Il Grattacielo" guidato per molto tempo  da padre Davanzati durante il quale  vengono prodotti  spettacoli propri e ad ospitati lavori di Roberto Benigni, Paolo e Lucia Poli, Franco Molè ed altri.Qua sono nato fisicamente ed artisticamente mantenendo cordiali rapporti con tutti i compagni di percorso ed è con grande piacere che torno ogni volta per essere " abbracciato " dal pubblico della mia città.

Perchè Goldoni continua ad essere uno degli autori  più rappresentati in teatro ?
Le sue opere piacciono e sono sempre piaciute perchè sono delle vere e proprie macchine comiche, che suscitano nel pubblico una grande quantità di risate  condite, sempre, da quella profonda saggezza e bonomia  da non confondere con le accuse di leggerezza intesa come scarso approfondimento. Poi decisamente rimane attuale la problematica del rapporto uomo-donna.

Quale è la " valenza " delle maschere oggi ?
Nella commedia tradizionale gli attori sul palcoscenico si nascondevano dietro le maschere, che rappresentavano dei personaggi standardizzati, fissi, dove la personalità dell'attore era irrilevante, mentre Goldoni sostituisce la maschera con l'attore. Ma l'attore può essere una maschera di se stesso, basta pensare per esempio a Tiberio Murgia, Checco Zalone ,ecc.

Barresi-Goldoni , che rapporto c'è ?
Anch'io mi sento una maschera !